mercoledì 5 febbraio 2014

"Come la marea" un estratto dal romanzo





Ecco il romanzo di ErielleEcco un breve estratto del romance "Come la marea" in esclusiva per i lettori del blog.



Luglio 2007

 

Laura

 

Un mese. Un lungo mese di vacanza da godere nella tranquillità della mia isola e dimenticare la vita convulsa della grande città dove vivo per il resto dell’anno.

I primi giorni sarà dura, lo so.

Continuerò a svegliarmi all’alba, lanciata nella vana rincorsa della solita routine quotidiana: abluzioni veloci, colazione al volo, vestiti, un filo di trucco e via fino alla fermata dell’autobus. Poi l’ufficio, nella cancelleria del tribunale dove lavoro, sepolta viva sotto una montagna di scartoffie.

La sera, infine, percorso inverso, più una sosta al supermercato per la spesa.

Ma ora basta. M’immergo nel flusso dei vacanzieri di luglio e uscire dalla città mi sembra già un atto di coraggio. La fila di auto è interminabile, il caldo afoso.

Il viaggio è lungo, estenuante, eppure vale la pena di compierlo. Percorrendo l’ultimo tratto, sul traghetto che solca le acque azzurre e spumeggianti del Mediterraneo, ormai non sto più nella pelle.

Mio padre era un isolano. Mamma una turista di passaggio. S’incontrarono, scoppiò il classico colpo di fulmine e si sposarono in fretta e furia.

Quando lui morì, solo qualche mese più tardi, io era già in arrivo. Allora lei se ne tornò nella sua città, ma ogni anno mi riportava nell’antica dimora di famiglia per trascorrervi l’estate.

“La Torre Albina” così viene definita dagli abitanti, Dio solo sa perché, sorge sulla costa settentrionale dell’isola, dove domina l’aspra scogliera e l’insenatura rocciosa sottostante.


Il ferry-boat attracca alla banchina del porto ed io socchiudo gli occhi davanti al riverbero del sole accecante sulle case imbiancate a calce.


Mentre guido, impaziente di arrivare a destinazione, canticchio il motivetto di una canzone francese che danno alla radio: “Vivre la vie sans un amour”.  Già … potrebbe essere il titolo della mia vita.




Finalmente imbocco il viale di accesso, fiancheggiato da lecci secolari, ed ecco la casa della mia infanzia: bianca e graziosa, con le persiane e la porta dipinte di azzurro e il minuscolo giardino recintato. Sul lato mare le mura spesse almeno un metro e le finestre piccole e infossate richiamano alla memoria tempi lontani, quando il luogo era un covo di pirati.

La osservo per un momento, assalita dai ricordi, poi, stanca e affamata, prelevo il mio trolley dal bagagliaio e mi affretto verso la porta d’ingresso.

Strano, è già aperta! Eppure la macchina di Enzo e Mariuccia non c’è. Li chiamo ma la casa sembra deserta. Qualcosa non quadra e comincio a sentirmi in ansia. All’improvviso mi si para davanti uno sconosciuto che indossa soltanto un paio di striminziti calzoncini da bagno e io caccio un urlo stridulo. Lui alza le mani in segno di pace e mi domanda stupito: “Chi è lei? Cosa fa qui?”

Questo è il colmo, penso io, e lo sdegno mi fa passare la paura.

Questa è casa mia. Cosa ci fa lei qui!”

Oh bella! Ci abito. L’ho presa in affitto per un mese. Sono arrivato ieri sera.”

Ecco che si spiega tutto, mi dico. Quest’adone alto e bruno, bello come un divo di Hollywood, è finito qui per errore.

Guardi, ci dev’essere un equivoco, in fondo le costruzioni dell’isola sono molto simili. Certamente avrà male interpretato le indicazioni che le hanno…”

M’interrompo perché lui sorride e scuote la testa, squadrandomi con un certo scetticismo:

Alloggio in questo posto per un mese tutti gli anni. Da anni – sottolinea. - Forse è lei che ha male interpretato le indicazioni e adesso, cara signorina, se non le dispiace gradirei restare solo.”

Dio mio, che faccia tosta! – e ora sono proprio infuriata.

Si dà il caso che mi dispiaccia, eccome. Questa casa mi appartiene, e anche se ci vengo soltanto una volta l’anno  di sicuro non posso scambiarla per un’altra.”

Lui mi scruta attraverso le ciglia socchiuse, con aria di sufficienza, come se stesse decidendo se darmi della matta o meno, infine sbotta:

In che mese viene lei?”

Ad agosto. Tutti gli anni ad agosto.”

Siamo in luglio.”

E allora? Quest’anno ho dovuto anticipare le ferie perché un collega si sposa il mese prossimo... ma perché devo dare spiegazioni a lei? È casa mia e ci vengo quando mi pare.”

Me lo dimostri.”

Pensa che vada in giro con l’atto di proprietà nella borsetta?” gli chiedo stizzita.

A questo punto mi ride in faccia e allora non ci vedo più dalla rabbia.

Stanchezza-frustrazione-paura-collera si mescolano in un cocktail esplosivo che mi procura una violenta scarica di adrenalina.

Lo aggredisco come una furia, ansiosa di spargere il suo sangue, ma ancor prima che le mie unghie affilate  raggiungano il volto arrogante mi blocca i polsi dietro la schiena, trattenendomi con estrema facilità, e dice con un tono derisorio che acutizza la mia rabbia: “Calma, bellezza, calma. Non vorrai mica farti male, vero?”

La sua stretta è inflessibile e io so di non avere neanche una misera possibilità contro i suoi muscoli, eppure  questa consapevolezza non basta a farmi rinsavire. Ho voglia di ucciderlo e al diavolo le conseguenze. (...)







Se l'estratto vi ha interessato, ecco qualche notizia in più:

Trama


Cosa fareste se un affascinante sconosciuto si fosse comodamente installato in casa vostra? E se vi trattasse con sufficienza, convinto che l’intruso non sia lui, ma voi? L'insolita esperienza capita a Laura Roversi, una single di trent'anni che lavora tutto l'anno nella cancelleria di un tribunale, sepolta viva sotto una montagna di scartoffie. Delusa dall'amore, ferita dalla vita, vuole solo godersi in pace la sua vacanza e non immagina certo, rientrando nella vecchia casa di famiglia dopo un anno di assenza, d'imbattersi in un uomo alto e bruno, bello come un divo di Hollywood, che la osserva infastidito e sembra più che ansioso di metterla alla porta. Naturalmente fra i due sprizzeranno scintille fin dal primo istante.
Comincia così una difficile convivenza complicata dall’arrivo di un enigmatico milionario russo, Alexis Rastrov. Anche lui si sentirà attratto da Laura e col suo caratteraccio astuto e dominatore, darà filo da torcere ai protagonisti. Divisa fra i due uomini, per la prima volta la ragazza scoprirà la forza travolgente della passione e il tormento dell’amore.
La storia è ambientata in una sperduta isola del Mediterraneo, uno di quei posti dove gli abitanti si conoscono tutti, e procede fra colpi di scena, incontri bollenti, intrighi internazionali e la ricerca di un favoloso tesoro perduto, fino al piacevole “happy end”.






E adesso veniamo al protagonista: dopo un periodo trascorso nell’esercito, Nicolai Giordano si guadagna da vivere lavorando come detective e guardia del corpo. Anche lui trascorre le vacanze sull’isola e, all’insaputa di Laura che di solito arriva il mese dopo, nella stessa casa.

Entrambi i giovani nascondono un passato traumatico che tornerà a condizionare scelte e comportamenti, influenzandone il destino.

L’isola dov’è ambientata la storia, con le sue case imbiancate a calce che si riflettono nel porticciolo specchiato d’azzurro, è un luogo immaginario e incarna il classico stereotipo dell’isoletta mediterranea, il tipico luogo dove i pochi abitanti si conoscono tutti e non esistono segreti.

Intorno ai due protagonisti si muove un gruppo di personaggi secondari: Clara, l’amica del cuore di Laura, grande mangiatrice di uomini e dispensatrice di buoni consigli puntualmente disattesi; Salvatore, chiamato da tutti Thor, è il padrino di Nico e altrettanto prodigo consigliere; Irina, la madre di Alexis, avrà un ruolo importante nel districare la vicenda, mentre i simpatici abitanti del luogo saranno impegnati a organizzare la festa del paese con tanto di fiera, pesca di beneficenza, luminarie e gare campestri.

Nel romanzo, come accade spesso nella vita, i momenti tragici si alternano a quelli comici, in una girandola di emozioni inaspettate di cui preferisco non rivelare troppo.

Voglio aggiungere soltanto che la storia contiene un po’ di mistero, una buona dose di intrighi e malintesi, un pizzico di humour, una manciata di buoni sentimenti e tanto eros per rendere  tutto più piccante, insomma ho tentato di creare un cocktail dal sapore bilanciato. Ci sarò riuscita? Chissà … il giudizio spetta solo ai lettori.      

 

 Per leggere la recensione del romanzo pubblicata sul blog  Italians do it better Books Edition, cliccate qui


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